Colesterolo nei formaggi

Quanto conosciamo il colesterolo?

La domanda mi è venuta quando all’ennesima analisi del sangue ho trovato i miei valori del colesterolo alti, nonostante io non mangi molto e soprattutto non mangio spesso grassi contenuti in uova, formaggi o carni rosse. Il medico una volta guardando le mie analisi mi disse: signora ma lei mangia poco?? però questo colesterolo ce l’ho sempre intorno ai 200!! (200 è il massimo per la mia età).

Un altro fattore che mi ha fatto sorgere il dubbio che ciò che conosco del colesterolo sia solo una leggenda è che anche i miei cani hanno i livelli alti!! e loro mangiano solo crocchette che sono in gran parte vegetali! allora mi sono documentata e ho scoperto che:

1. Il cibo è responsabile al massimo per il 20% della componente che troviamo nel nostro sangue. 

Ecco il primo errore che facevo! pensavo di influenzare notevolmente il suo valore con l’alimentazione, invece si può influire su di esso solo per una componente che al massimo arriva al 20%, il resto viene autoprodotto dall’organismo.

2. Non è vero che i formaggi sono da evitare in caso di colesterolo alto.

Esistono vari tipi di formaggi e vengono di solito classificati in base alla quantità di sostanze grasse rispetto alla sostanza secca che li compone, che è data dal formaggio privato di tutta la sua sostanza acquosa. Nel dettaglio si ha (Fonte: “Atlante dei formaggi: guida a oltre 600 formaggi e latticini provenienti da tutto il mondo” di Ottogalli Giorgio. Hoepli, 2001.):

La quantità di colesterolo contenuta nei formaggi mediamente è pari a 80mg per 100g di formaggio, quindi chi ha problemi di colesterolo alto può sicuramente ridurne la quantità ma non c’è bisogno di eliminarli dalla dieta; inoltre può prediligere formaggi meno grassi, come per esempio il caprino.

3- Colesterolo totale, buono e cattivo

Il colesterolo totale è composto dal

colesterolo buono, legato alle lipoproteine ad alta densità (HDL) che svolgono un’azione di pulizia, rimuovendo il colesterolo dalle arterie

colesterolo cattivo, legato alle lipoproteine a bassa densità (LDL) che trasportano il colesterolo dal fegato alle cellule, aumentando i rischi perché tendono a depositarlo sulla parete delle arterie. Il valore da tenere sotto controllo non è il colesterolo totale, bensì il fattore di rischio, dato dal rapporto tra colesterolo totale e colesterolo buono. Aumentando il colesterolo buono, diminuisce il fattore di rischio.

4. L’attività aerobica di intensità media diminuisce il rischio di malattie cardiovascolari

L’attività aerobica di almeno 4 ore a settimana, garantisce l’aumento di colesterolo “buono”, che è il fattore determinante per diminuire il fattore di rischio di malattie cardiovascolari.

Riepilogando, la mia alimentazione non è un fattore fondamentale, ma è buona norma non esagerare….e posso mangiare anche i formaggi ma sarebbe meglio prediligere i meno grassi, e mi farebbe bene incrementare la mia attività fisica!!

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