Il Giappone è un paese che mi piace molto, l’ho visitato 3 anni fa e ne sono rimasta affascinata, anche dal punto di vista culinario. Già conoscevo la loro cucina perchè spesso andiamo a mangiare nei ristoranti giapponesi, ma solo in quelli che conosciamo bene o che ci vengono raccomandati da amici giapponesi, perchè ultimamente si sta diffondendo la cattiva abitudine di chiamare il ristorante giapponese, ma poi chi cucina è cinese. Non ho nulla contro i cinesi, ma se voglio andare a mangiare cinese vado appunto al ristorante cinese…è come se un milanese cucinasse piatti siciliani! eh no! ad ognuno la sua cucina!
Veniamo al piatto di oggi: Tori no Karaage, ossia pollo fritto
Sicuramente è una delle pietanze che si avvicina di più alla cucina occidentale, quindi potete prepararlo anche a chi non ama propriamente la cucina giapponese.
Prendete le cosce con sovracosce di pollo e cercate di aprirle e disossarle, se non ci riuscite potete chiederlo al macellaio che lo farà per voi; a volte dal macellaio le identificano con il nome di francesine. Dopo averlo disossato, tagliatelo in bocconcini e mettetelo in un recipiente, anche un’insalatiera va bene; unire il porro tagliato a sua volta a rotelline di circa 2 cm;
![Porro a rondelle Porro a rondelle](https://www.cucinareblog.it/wp-content/uploads/2013/07/polloFrittoGiap1.png)
aggiungere poi la soya, il sake e il mirin, “una sorta de sakè dolce giapponese da cucina. Le materie prime sono rappresentate dal riso glutinoso cotto a vapore e il liquore di riso. È un elemento culinario indispensabile per la cucina giapponese”(fonte: Wikipedia). Nella ricetta originale vengono aggiunti anche 2 spicchi di aglio a fettine, ma io preferisco non metterlo, però se vi piace potete aggiungerlo. Adesso amalgamate per bene tutto il composto con le mani, massaggiando i bocconcini di pollo per far in modo che il liquido riesca a penetrare nella carne. Lasciate a marinare per un paio di ore, controllando che il liquido copra perfettamente la carne.
![Pollo fritto giapponese tori no karaage marinatura Pollo fritto giapponese tori no karaage marinatura](https://www.cucinareblog.it/wp-content/uploads/2013/07/polloFrittoGiap4.png)
Trascorse le due ore, prendete una bustina per alimenti, va bene quella per surgelare, di dimensione grande; mischiate i cucchiai di farina e i cucchiai di fecola di patata. Mettete a scaldare l’olio per friggere; io per questo tipo di fritture uso l’olio di arachide. Adesso prendete i bocconcini di pollo dalla marinatura e introduceteli nella bustina con le farine, senza sgrullarli dal liquido. Chiudete la bustina con le mani e agitatela bene, in modo che si il pollo si impani perfettamente.
![Infarinatura Pollo fritto giapponese tori no karaage infarinatura](https://www.cucinareblog.it/wp-content/uploads/2013/07/polloFrittoGiap2.png)
Prendete un bocconcino alla volta e immergetelo nell’olio già a temperatura adatta a friggere, facendo attenzione a non friggere troppo a lungo altrimenti rischiamo di fare danni perchè si può bruciare la soya usata per marinare. Far asciugare il pollo su carta assorbente. L’ideale è servirlo con una salsa agrodolce come il teriyaki, a breve inserirò la ricetta per prepararla.
![Pollo fritto giapponese tori no karaage](https://www.cucinareblog.it/wp-content/uploads/2013/07/polloFrittoGiap3.png)